Glossario Termini

Oltre a quanto indicato in Stime e definizioni di lettura

Per la forma dei dati:

Arrotondamenti

A causa di arrotondamenti inevitabili la somma di due o più stime o percentuali di composizione (p. es. quella dei lettori maschi e quella delle lettrici di una testata) può differire leggermente dal totale atteso (p. es. totale lettori adulti della testata).

Al fine di rendere la stima più esatta, nei pesi utilizzati per il calcolo delle tavole sono stati utilizzati 6 decimali.

Percentuali di composizione

Percentuali calcolate sul totale dei lettori di una data testata, per indicare la composizione di tale collettività secondo vari caratteri di segmentazione (come il sesso, l’età, la classe sociale, il titolo di studio, ecc.). Per es. su 100 lettori della testata X, quanti hanno da 14 a 17 anni.

Percentuali di penetrazione

Percentuali calcolate sul totale dell’universo (oppure su sottogruppi significativi di esso: per es. tutti gli uomini, tutte le donne, tutti i giovani da 14 a 24 anni; ecc.), per indicare la penetrazione del fenomeno di lettura oggetto di studio. Per es. su 100 adulti italiani -oppure su 100 uomini, su 100 donne residenti in Italia – quanti sono lettori della testata X.

Valori assoluti: stime in ‘000

Valutazione dell’universo corrispondente, in migliaia di persone.
Il totale dell’universo rappresentato dal campione è 52.956, che significa 52.956.000 individui di 14 anni e oltre.

Variabili utilizzate:

Ampiezza centri

I dati sono ripartiti secondo 5 classi di ampiezza demografica dei comuni di residenza dell’intervistato: fino a 10 mila abitanti / 10-30mila abitanti / 30-100mila abitanti / 100-250mila abitanti / oltre 250mila abitanti.

Il riferimento considerato è la popolazione totale (abitanti di tutte le età del comune di residenza dell’intervistato).

Capofamiglia

All’interno di ogni famiglia viene attribuita la qualifica di capofamiglia solo ad uno dei componenti della famiglia, che può essere o no l’intervistato e può essere uomo o donna. Il ruolo di responsabile degli acquisti e quello di capofamiglia non sono incompatibili tra loro.

Categoria socio-professionale

Il carattere “categoria socio-professionale” deriva da vari raggruppamenti o incroci dei gruppi professionali e non professionali.

Definizione Quali gruppi sono compresi (professione dell’intervistato o del capofamiglia)
Ceti superiori Imprenditori, liberi professionisti, dirigenti, quadri, ufficiali superiori e possidenti
Ceti medi Impiegati, commercianti, artigiani, coadiuvanti, lavoratori in proprio, militari e religiosi
Agricoltori Agricoltori conduttori e coadiuvanti
Intellettuali docenti Insegnanti, giornalisti, artisti
Intellettuali studenti Studenti
Operai Operai
Braccianti Salariati agricoli
Pensionati e altri Pensionati e altri non occupati
Casalinghe di famiglie non operaie Quando il capofamiglia appartiene a gruppi diversi da “operaio” e “salariato agricolo”
Casalinghe di famiglie operaie Quando il capofamiglia appartiene ai gruppi “operaio” o “salariato agricolo”

Classe di età

Ai fini della collocazione nella classe di età si considerano gli anni compiuti. La dichiarazione dell’intervistato è controllata con l’anno di nascita riportato sui registri elettorali.

Classe di reddito (mensile)

La stima del reddito mensile della famiglia si riferisce al valore di tutte le entrate della famiglia, in denaro o in natura, al netto di imposte e tasse e di contributi sociali. Vengono considerate tanto le entrate dell’intervistato quanto quelle degli altri membri della famiglia, quali sono presumibili in base agli elementi raccolti, tra cui specialmente la professione del capofamiglia e dell’intervistato ed altre evidenze come il tenore di vita apparente e il tipo di beni posseduti, che possono fare intuire il livello delle entrate.
La valutazione fatta dall’intervistatore del reddito mensile delle famiglie del campione è molto vicina al reddito “speso” dalle famiglie. È stato dimostrato che il valore medio del reddito stimato dagli intervistatori, estrapolato all’universo di tutte le famiglie, porta ad un valore molto prossimo a quello dei “consumi finali interni delle famiglie” nel “conto economico nazionale delle risorse e degli impieghi”.

Classe socio-economica

E’ un indicatore sintetico di stile di vita e al tempo stesso di capacità di spesa. Al fine di uniformare il giudizio degli intervistatori sulla definizione della classe socio-economica, viene richiesto di tenere in considerazione soprattutto le seguenti variabili:

  • professione dell’intervistato;
  • professione del capofamiglia se l’intervistato non lavora;
  • titolo di studio dell’intervistato;
  • tipo di abitazione (valutata sia all’esterno che all’interno);
  • disponibilità economica della famiglia.

Condizione professionale

Il carattere deriva da raggruppamenti di condizioni professionali e non professionali talvolta incrociate con la condizione professionale del capofamiglia.

Condizione Quali gruppi sono compresi (professione dell’intervistato e del capofamiglia)
1 Imprenditori, dirigenti, alti funzionari, liberi professionisti, proprietari, redditieri, benestanti
2 Impiegati o categorie intermedie
3 Negozianti, esercenti, artigiani con azienda
4 Agenti di commercio, rappresentanti (autonomi), altri lavoratori in proprio senza azienda
5 Agricoltori conduttori, familiari coadiuvanti di agricoltori
6 Insegnanti, giornalisti, artisti
7 Operai (o assimilati), agricoltori dipendenti, braccianti
8 Casalinghe con capofamiglia di cat. 1
9 Casalinghe con capofamiglia di cat. 2, 6
10 Casalinghe con capofamiglia di cat. 3, 4, 5
11 Casalinghe con capofamiglia di cat. 7
12 Casalinghe con capofamiglia di altre categorie
13 Studenti
14 Pensionati
15 Militari e paramilitari, religiosi, familiari coadiuvanti, lavoratori a domicilio o loro coadiuvanti, in cerca di prima occupazione, disoccupati, altro

Contatti per copia (Quotidiani)

Ai lettori ultimi 7 giorni delle singole testate viene posta la domanda per valutare il numero di volte in cui la testata è stata presa in mano nell’ultimo giorno di lettura, per leggerla o sfogliarla.

Da questa informazione viene ricavato “il numero di contatti di lettura per copia”.

Questa stima è statisticamente valida in quanto le interviste sono ben distribuite rispetto ai giorni della settimana, dando una buona copertura per i 7 giorni di uscita e pertanto l’ultimo contatto descritto da ogni intervistato per ogni testata letta o sfogliata rappresenta bene il “contatto medio”.

Contatti per pagina (Periodici)

Ai lettori ultimo periodo delle singole testate vengono poste domande per valutare:

V –    il numero di volte in cui la testata (non importa quale o quali numeri) è stata presa in mano, per leggerla o sfogliarla, nell’ultimo periodo;

P –    la percentuale di pagine lette o sfogliate durante l’ultima occasione in cui ha letto o sfogliato la rivista  (ultimo contatto).
Da queste due informazioni viene ricavato il dato “numero di contatti di lettura per pagina” (C), in base alla seguente formula:
C  =  P x V.

Questa formula è statisticamente valida, in quanto le interviste sono ben distribuite lungo l’intero arco della settimana o del mese, cioè nell’intervallo di tempo che trascorre tra l’uscita di due numeri successivi della testata (ultimo periodo). Pertanto l’ultimo “contatto”, descritto da ogni intervistato per ogni rivista letta o sfogliata nell’ultimo periodo, rappresenta bene il “contatto medio”.

Cumulazione dell’audience, ovvero lettori raggiunti dopo 2, 3, 6, 9 uscite

Lo sviluppo dell’audience raggiunta dopo 2, 3, 6, ecc. numeri è stato ottenuto con il metodo dei pattern di lettura individuali, contando e cumulando ad ogni uscita i valori (1=Si) all’interno del pattern fino all’uscita di riferimento.

Per i Quotidiani, la stima di lettori raggiunti dopo 3 mesi viene sostituita con la stima del numero lettori ultimi 3 mesi basata sulle dichiarazioni degli intervistati, che coincide con il totale dei lettori esposti ad almeno 1 uscita su 29. La stima dei lettori “giorno medio” è basata sulle dichiarazioni degli intervistati.

Per i Periodici, la stima dei lettori raggiunti dopo 12 uscite coincide con la stima del numero dei lettori ultimi 12 mesi (mensili) o ultimi 3 mesi (settimanali e supplementi settimanali di quotidiani), basata sulle dichiarazioni degli intervistati. La stima dei lettori “ultimo periodo” è basata sulle dichiarazioni degli intervistati.

Pattern di lettura

Identificano la curva di cumulazione della lettura, fornendo informazioni sulla possibile lettura di un qualsiasi numero nelle varie unità di tempo considerate (sequenza di 28 giorni per i quotidiani, di 12 settimane per i settimanali e i supplementi settimanali di quotidiani, di 12 mesi per i mensili).

Vengono prodotti per tutte le testate rilevate nell’indagine e sono disponibili nel nastro di pianificazione. Si presentano come una sequenza di valori logici (Sì=1; No=0) associati alla possibile esposizione a differenti uscite di una testata da parte dello stesso individuo lettore.

Ad esempio, la sequenza 101000100101 va interpretata per un determinato individuo ed una certa testata come:

  • 5 uscite viste su 12 complessive, la 1a, 3a, 7a, 10a e 12a
  • 7 uscite non viste, la 2a, 4a, 5a, 6a, 8a, 9a e 11a

Rendendo trasparente la sequenza temporale dell’esposizione, i pattern si prestano facilmente ad usi sofisticati quali lo studio della memorizzazione di una comunicazione e dell’efficacia di una campagna tramite appositi algoritmi (ad esempio Morgestern).

Presenza di bambini e ragazzi

La presenza di bambini o ragazzi fa riferimento alla famiglia cui appartiene l’individuo a cui si riferiscono le letture oggetto dei dati. In altre parole, il dato “lettori della testata X”, nella colonna “famiglie con bambini o ragazzi della classe di età Y1-Y2” significa: “quanti lettori della testata X vivono in famiglie in cui sono presenti bambini o ragazzi della classe di età Y1-Y2”, indipendentemente dal rapporto di parentela tra i lettori ed i bambini o ragazzi.

Probabilità di lettura per valori di frequenza dichiarata e per classi di frequenza dichiarata

I valori di probabilità esposti derivano dal rapporto tra le stime di lettura del periodo breve “B” (“ultimo periodo” per periodici e supplementi di quotidiani e “giorno medio” per i quotidiani), e quelle del periodo lungo “A” (“ultimi 12 mesi” per mensili, “ultimi 3 mesi” per i settimanali, supplementi settimanali di quotidiani e per i quotidiani), calcolato nell’ambito dei lettori delle varie classi di frequenza.

Classe di frequenza Frequenza dichiarata da questionario
Per i quotidiani:
bassa meno di 1 giorno alla settimana
media da 1 giorno alla settimana a 3 giorni alla settimana
alta da 4 giorni alla settimana a 7 giorni alla settimana
Per i periodici e supplementi di quotidiani:
bassa da 1 a 3 numeri su 12
media da 4 a 8 numeri su 12
alta da 9 a 12 numeri su 12

Professioni e categorie non professionali

La classificazione analitica delle professioni comprende i seguenti gruppi:

(1) Imprenditori (datori di lavoro): coloro che gestiscono in conto proprio un’impresa, nella quale non impiegano l’opera manuale propria, ma solo la propria opera direttiva.

(2) Liberi professionisti: coloro che esercitano in conto proprio una professione con o senza l’aiuto di persone retribuite (avvocati, medici, consulenti fiscali, ecc.).

(3) Dirigenti: coloro che esercitano, contro retribuzione, una funzione direttiva.

(4) Quadri o funzionari: coloro che esercitano la propria attività come dipendente di una azienda (privata o ente pubblico) ad un livello intermedio (non direttivo).

(5) Ufficiali superiori di un corpo delle forze armate o funzionario di un corpo paramilitare: coloro che hanno ottenuto i gradi dal maggiore in su nell’esercito, nella marina, nell’aviazione, nella polizia, nei carabinieri, nella guardia di finanza, nei vigili del fuoco, nei guardacoste, nel corpo forestale.

(6) Possidenti: coloro che godono di redditi elevati e per i quali la fonte principale è di natura patrimoniale.

(7) Impiegati: coloro che esercitano, contro retribuzione, una funzione esecutiva (di concetto o d’ordine), con lavoro più intellettuale che manuale. Le persone che svolgono funzioni assimilabili in parte a quelle impiegatizie e in parte a quelle operaie, le categorie intermedie, sono classificate fra gli impiegati.

(8) Negozianti, esercenti, artigiani: coloro che gestiscono, in conto proprio, un negozio o un esercizio pubblico (bar, ecc.). Dello stesso gruppo fanno parte gli agenti di commercio, che esercitano in modo autonomo (senza dipendere da un’azienda) un’attività commerciale, ma senza avere un’azienda commerciale propria.     Artigiani sono coloro che gestiscono, in conto proprio, un’azienda artigiana che ha meno di 10 dipendenti (altrimenti vengono classificati fra gli imprenditori).

(9) Altri lavoratori in proprio: coloro che esercitano un’attività in modo autonomo senza rapporto di dipendenza né vincolo di subordinazione e senza avere un’azienda (agenti di commercio, rappresentanti, infermieri, imbianchini, riparatori, tassisti, fotografi, ambulanti, facchini, custodi e simili).

(10) Agricoltori: conduttori proprietari o affittuari e simili del fondo. La stessa qualifica viene data ai familiari coadiuvanti.

(11) Insegnanti: maestri elementari, professori di scuola media inferiore e superiore, docenti universitari.

(12) Giornalisti, artisti: liberi professionisti o dipendenti.

(13) Operai: coloro che esercitano, contro retribuzione, una funzione esecutiva con prevalente lavoro manuale, nell’industria, nel terziario o nella pubblica amministrazione.

(14) Agricoltori dipendenti: operai nel settore agricolo, cioè salariati dei coltivatori diretti o di aziende agricole. Sono compresi anche i salariati della pesca, silvicoltura e allevamenti.

I  non occupati  vengono classificati nelle seguenti “categorie non professionali”:

(15) Casalinghe: donne che vivono con reddito del marito o di altri familiari.

(16) Studenti: persone che frequentano scuole di ogni ordine e grado purché non abbiano un’occupazione (gli studenti-lavoratori sono attribuiti ai gruppi professionali corrispondenti alla natura del lavoro svolto).

(17) Pensionati: uomini e donne che non lavorano e che godono di una rendita fissa mensile erogata da un Istituto di previdenza, di pensione di reversibilità o di pensione sociale o di invalidità.

(18) Altri: comprendono i disoccupati, le persone in cerca di prima occupazione e altri gruppi non altrimenti classificabili (religiosi, militari, lavoratori a domicilio, familiari coadiuvanti).

Responsabile acquisti

All’interno di ogni famiglia viene attribuito il ruolo di “responsabile degli acquisti” (dei beni di consumo corrente) ad una ed una sola persona, che può essere o no l’intervistato medesimo.

Titolo di studio

Il grado di istruzione è misurato dal titolo di studio effettivamente conseguito dall’intervistato. Di eventuali corsi o anni di studio di grado superiore non si tiene conto se non hanno dato luogo a un nuovo titolo.